Quando si pensa alla patria della longeva Queen Elizabeth, quella piccola isola bagnata dal Mare del Nord, una delle prime cose che viene in mente subito dopo il Big Ben di Londra, è sicuramente il tè un vero e proprio status symbol capace di resistere alla grande prova del tempo.
Il momento del Tè è per la cultura inglese un piccolo rituale che scandisce le note quotidiane.
Il tè va servito lontano dai pasti, possibilmente dalle 15.30 alle 17.00 e la caratteristica che lo contraddistingue è l’aggiunta di qualche goccia di latte fresco, sostanza, secondo alcuni studi, capace di modificarne non solo il sapore ma anche la stessa struttura.
Ciò che spinse questo popolo an unire il latte all’infusione del tè non fu , contrariamente a quanto si possa pensare, per una “questione esclusivamente di gusto” quanto piuttosto per una motivazione pratica. Si credeva infatti che con qualche goccia di latte freddo sul fondo della tazza, prima quindi che questa fosse piena di tè nero bollente, si scongiurasse il pericolo di spiacevoli rotture della stessa o di sgradevoli macchie sulla sua superficie.
Alcuni studi hanno dimostrato però che questa pratica molto comune nella cultura inglese vada ad inibire l’azione benefica del tè.
Questo accade perché determinate proteine presenti nel latte, dette “caseine”, vanno ad inibire l’azione delle “catechine“ polifenoli che favoriscono la produzione di ossido nitrico, un composto in grado di migliorare l’elasticità delle arterie, aiutandolo a proteggerci dalle malattie cardiovascolari. L’aggiunta del latte quindi, per quanto non comprometta la nostra salute, impedirebbe di trarre totalmente beneficio dalla foglia del tè, riducendo l’assorbimento delle catechine da parte del nostro organismo limitando così la sua l’azione benefica.
Ciò detto, naturalmente, chi ama macchiare la sua bevanda con il latte, continui pure a farlo senza particolari remore…il piacere che ci regala la nostra fumante tazza preferita non ha prezzo!!