Ci sono varie leggende che riguardano la nascita del tè; un paio meritano senza dubbio un breve accenno.
Una è legata alla cultura cinese, l’altra a quella indiana.

Conosciamole insieme…

Shen Nung

Un giorno, circa 5000 anni fa, il leggendario imperatore cinese Shen Nung, studioso ed esperto erborista nonché padre della Medicina Tradizionale Cinese, stava trafficando con qualche erba medicamentosa catalogandone e annotandone caratteristiche e proprietà, quando, per un bizzarro caso, un ramoscello della pianta sotto la quale era seduto cadde nel suo calderone colmo di acqua bollente. Fu così che alle sue narici giunse quell’aroma così sottile così particolare che tutti noi ben conosciamo. Inutile dire che fu amore “a primo effluvio”; spinto dalla curiosità Shen Nung assaggio l’infuso ricavandone una piacevole sensazione rinfrescante e rivitalizzante.

Bodidharma

Questa seconda affascinante leggenda ci porta, come già anticipato, in India dove incontriamo il monaco buddista Bodidharma, padre del buddismo zen cinese. Bodidharma viaggiò dall’India alla Cina proprio per portare il buddismo in quella lontana terra. Si narra che un giorno Bodidharma decise di intraprendere una lunga meditazione sul Buddha; giunto circa alla fine del 7° anno ebbe un cedimento e cadde nel torpore. Risvegliatosi bruscamente e resosi conto di quello che pensava un fallimento, con un gesto di disperazione, decise di asportarsi le palpebre, affinché non potessero piu’ cadere nella tentazione di chiudersi, e le gettò a terra. Buddha misericordioso apprezzando il suo gesto d’amore, nel punto in cui caddero, fece nascere delle piante dalle foglie a forma di palpebra che potessero offrire a chi meditava l’energia per allontanare il sonno. E fu in questo modo che Bodhidharma fece la scoperta del Tè.