La camomilla (Matricaria recutita) è una pianta della famiglia delle Asteraceae.
È conosciuta fin dall’antichità per le sue notevoli proprietà sedative e calmanti, originaria dell’Europa e dell’Asia fu nel corso dei secoli importata in tutto il mondo. Era definita dagli antichi greci la “mela della terra” per via del suo caratteristico profumo, il suo nome deriva infatti dalla parola khamaìmelon che in greco significa mela di terra o piccola mela, successivamente il nome fu latinizzato e divenne chamomilla.
Proprietà della camomilla
Quando si parla di camomilla è spesso facile incorrere in errore quando si pensa ai suoi effetti rilassanti sul sistema centrale nervoso. In realtà la pianta non ha principi attivi ipnoinducenti, come la maggior parte delle erbe officinali che si usano contro l’insonnia, ma al contrario, ha principalmente proprietà antispasmodiche, come la melissa, cioè produce un rilassamento muscolare, per la presenza nel suo fitocomplesso dei flavonoidi (eupatuletina, quercimetrina) e delle cumarine.
Queste combinazioni di principi attivi rendono la camomilla utile in caso di crampi intestinali, cattiva digestione, sindrome dell’intestino irritabile, spasmi muscolari, ma anche in caso di tensione nervosa e stress, perché provoca una sensazione di piacevole rilassamento con effetto calmante sul nervosismo e l’ansia.
Le tisane ottenute con questa pianta eliminano i gas intestinali e produce un generale miglioramento delle funzionalità del sistema gastroenterico.
Per questa ragione è utilizzata come rimedio lenitivo, decongestionante, addolcente e calmante, in tutti tipi d’irritazioni dei tessuti esterni e interni: dermatiti, ferite, ulcere, gastrite, riniti, irritazioni del cavo orale, gengiviti e infiammazioni urogenitali.
Recenti studi hanno dimostrato anche gli effetti ipoglicemizzanti, utili per abbassare il livello di zuccheri dal sangue, in quanto inibisce la trasformazione del glucosio in sorbitolo, responsabile, quando in eccesso, dei danni agli occhi, reni e cellule nervose, che si riscontrano nelle persone che soffrono di diabete.
MODI D’USO
L’uso più comune della camomilla è l’assunzione attraverso l’infusione. Ma è altresì possibile assumerla attraverso usi topici.
USO INTERNO:
(1 cucchiaio raso di fiori di camomilla, 1 tazza d’acqua)
Versare la camomilla nell’acqua molto calda (90° circa) e spegnere il fuoco. Coprire e lasciare in infusione per 5 min. Filtrare l’infuso e berlo in caso di tensione nervosa, cattiva digestione e crampi.
USO ESTERNO
Si consiglia l’uso tramite impacchi con compresse di garza sterile imbevute di infuso: sono ottime per gli occhi stanchi, arrossamenti, o in presenza di congiuntivite, per purificare la pelle e come cicatrizzante per le ferite.
I gargarismi con l’acqua dell’infuso invece aiutano nelle infiammazioni della bocca.
TIPOLOGIE DI CAMOMILLA
Quanti tipi di camomilla esistono e quali sono quelli che consumiamo abitualmente sfruttandone le proprietà? In natura ci sono diverse varietà di camomilla, ma i capolini (i piccoli fiori) usati per gli infusi vengono ricavati essenzialmente da due tipi: la camomilla comune (Matricaria recutita) chiamata anche camomilla tedesca e la camomilla romana (Chamaemelum nobile).
Si tratta di due tipi di camomilla (entrambi appartenenti alla famiglia delle Compositae o Astaraceae) con proprietà molto simili ma non del tutto uguali.
Qualche cenno sulla camomilla romana: una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Asteracee. Dal nome botanico di Chamaemelum nobile, si riconosce dal fusto tipicamente ramificato e dalle foglie appuntite, divise in lobi corti e sottili.
I fiori sono diversi da quelli conosciutissimi della camomilla: a forma di piccolo palloncino con diverse file di sottili petali bianchi che circondano un disco di piccoli fiori tubolari gialli. Sono gradevolmente aromatici, senza essere troppo invadenti.
La pianta può arrivare a massimo 40 cm di altezza.