L’estate ci mette sempre un po’ alla prova con temperature ai limiti della sopportazione, e se non si vuole o non si può rinunciare alla quotidiana dose di tè, in questa stagione ci sono diversi metodi di infusione alternativi che ci permettono di estrarre dalle nostre preziose foglie infusioni di sicura soddisfazione!

Abbiamo già parlato della più conosciuta pratica di infusione a freddo delle nostre foglie , quello che qui invece vogliamo svelarvi è la meno nota tecnica di infusione (a firma nipponica) Koridashi (氷出し)!

Nulla di particolarmente misterioso…si tratta di infondere le nostre foglie direttamente su cubetti di ghiaccio!

Amanti dei tè giapponesi molto clorofillosi come lo Gyokuro, gli Shincha, i Kabuse in generale o i tè sottoposti ad appassimento al vapore lungo (Fukamushi), è il vostro momento… Perchè questa pratica è particolarmente indicata per queste tipologie di tè! 

koridashi_namastey_le_vie_del_te_roma

koridashi_namastey_le_vie_del_te_roma

Quello che è richiesto è presto detto: cubetti di ghiaccio, foglie di tè…e tanta pazienza! Quello che otterrete sarà un concentrato di intensità di gusto sorprendente: in poche gocce di infusione verrà racchiusa una persistenza aromatica unica con un gusto che permarrà sul vostro palato per interi minuti, una dolcezza incomparabile, totale assenza di note astringenti, e (finalmente) quel tanto ricercato Umami che con questo metodo darà il massimo del suo potenziale. E non lasciatevi ingannare dal colore del liquore… nonostante (in alcuni casi) sia estremamente chiaro, ciò non corrisponde ad una “leggerezza” nel gusto!

Insomma…sembra di essere di fronte ad una vera magia! In realtà la chimica risponde a tutte le nostre domande, anche se ricondurre alla fredda analisi toglie tanta poesia a questa pratica molto zen.

Ma cerchiamo comunque di spiegare ciò che accade…le note più astringenti e amare date dalla caffeina e dalle catechine, sono molto meno solubili in acqua fredda, quindi se ne avrà un’estrazione limitata; mentre invece L-Teanina (l’aminoacido amico del nostro sistema nervoso centrale) che contribuisce invece alla dolcezza e alle note umami, non è troppo sensibile alla temperatura quanto ai tempi di infusione. Viene estratto quindi anche a temperature basse e chiaramente l’infusione sui cubetti garantisce il tempo necessario per la sua completa estrazione.

Mistero svelato!

In ultimo, uno spunto di riflessione: attenzione all’acqua con cui facciamo i nostri cubetti. Per avere il massimo potenziale è opportuno fare il ghiaccio con acqua filtrata, o con l’acqua che normalmente usiamo per le nostre tradizionali infusioni.

Per quanto riguarda le proporzioni, considerate 1gr di foglie ogni 20gr di ghiaccio…si avrà un’estrazione intensa, estremamente aromatica e persistente. Va da sé che a seconda del nostro gusto personale si possono sperimentare parametri e proporzioni diversi. Quelle indicate sono le proporzioni che a noi soddisfano di più!

A questo punto…buon ghiaccio a tutti!