Quando parliamo di Cerimonia del Tè, o di Chanoyu, pensiamo al Giappone e al celebre rituale che affonda le sue radici già nel XVI sec, e la nostra mente pensa al Matcha, la nota polvere di tè verde finemente macinato a pietra.
Può essere considerato a tutti gli effetti il più pregiato dei tè verdi giapponesi, molto raro e per questo molto prezioso, e nel corso di questi ultimi anni il Matcha ha incontrato una crescente interesse in Occidente, dove grazie alle sue innumerevoli proprietà benefiche è ora considerato un vero e proprio superfood. Questo tè è il risultato di un lungo e accurato processo di lavorazione che passa dalle fasi di ombreggiatura delle foglie della Camelia Sinensis, alla loro macinatura a pietra, fino ad arrivare a quel prodotto d’eccellenza, dal gusto rotondo e morbido dal colore brillante verde pistacchio, che amiamo tanto.
Questa selezione ci arriva dall’area di Shizuoka, ai piedi del monte Fuji, un’area vocava alla coltivazione del tè in generale. Siamo di fronte ad un grado dove il rapporto tra qualità e prezzo è davvero eccellente; non un grado cerimoniale, ma un’ottimo Matcha che ci regala note vegetali fresche ed intense con un bel finale persistente. E’ senza dubbio un valida alternativa per chi desidera iniziare a conoscere il mondo del Matcha, come anche per chi ne fa già un uso regolare.
Anche questo tè trova le sue origini in Cina, dove nel corso dei secoli si è perso l’uso di macinare le foglie, mentre in Giappone intorno a questa specifica tipologia è nato il rituale a tutti noto, che rappresenta anche una pratica spirituale zen tra le più tradizionali.
Il Matcha si distingue dagli altri tè non solo per la sua forma (in polvere, appunto), ma anche nella tecnica di coltivazione delle piante, che sono ombreggiate per tutto l’ultimo periodo di crescita fino al raccolto. Questo tecnica (Kabuse) inibisce e rende più difficoltoso per le giovani gemme il processo di fotosintesi clorofilliana. Le conseguenze sono molteplici: le giovani foglie, sottoposte a questo stress saranno spinte ad allargare la loro superficie e ad assottigliare il loro spessore per raccogliere la poca luce che filtra dalle coperture utilizzate per ombreggiarle. Così facendo la fase di macinatura sarà più agevole e il tè conserverà un colore verde brillante. Inoltre, grazie all’ombreggiatura, il tè sarà ricco di clorofilla e povero in tannino, regalandoci un gusto pieno con un finale estremamente morbido e dolce, con quella sua unica caratteristica aromatica conosciuta come Umami.
Prima di arrivare alla macinatura finale (tradizionalmente e preferibilmente fatta con piccoli mulini di pietra), il nostro tè (noto come Tencha, in questa fase di lavorazione), dopo essere stato sottoposto ad un iniziale appassimento e all’asciugatura, sarà pulito dai gambi e dalle venature centrali delle foglie: quello che si macinerà sarà esclusivamente la superficie liscia di queste.
Per la preparazione del Matcha serve una certa pratica e destrezza e sono richiesti particolari strumenti, due dei quali sono indispensabili: una apposita tazza dalla forma bassa e larga, conosciuta come Chawan ed il frullino in bamboo, il Chasen che servirà per emulsionare la polvere di tè con l’acqua e creerà una fitta e densa schiuma.
La preparazione tradizionale del Matcha prevede l’uso di specifici strumenti senza i quali è impossibile ottenere la consistenza tipica di questo tè. In particolare, ciò a cui non si può rinunciare è il CHASEN, il tipico frullino in Bamboo (che ricorda un pennello da barba!) che con le sue sottilissime setole ci garantisce la formazione della densa e fitta schiuma che caratterizza il Matcha.
La schiuma si otterrà con un velocissimo movimento del polso, non circolatorio, ma come a disegnare una M nella nostra ciotola (la CHAWAN). Basteranno pochi secondi per far si che venga incamerata l’aria che porterà alla creazione della schiuma. Non dovrebbero formarsi bolle sulla superficie, ma se ciò non dovesse accadere sappiate che è solo questione di pratica!
Una volta formata la schiuma, rallentate il movimento e sollevate il Chasen fino a toccare la superficie della schiuma e, con un movimento lento e circolare, potete rompere le bolle d’aria che eventualmente si sono formate, fino ad arrivare alla superficie densa e compatta voluta.
Per dosare la giusta quantità di polvere si utilizza il cosiddetto CHASHAKU, una sorta di sottile spatolina con un finale ricurvo; la quantità ideale corrisponde a circa un mezzo cucchiaino da tè. E’ consigliato settacciare sempre la polvere prima di iniziare la preparazione al fine di rompere eventuali grumi.
Temperatura: 70° – Quantità: 1,5 gr/90 ml
Nota bene: consigliamo di conservare il Matcha sempre in frigorifero, per mantenere intatta la sua fragranza aromatica.